Revenge Porn

Una foto o un video, privati e intimi, inviati a una persona che tradisce la fiducia del mittente e li pubblica, senza il suo consenso, su social o siti pornografici. 

Ecco il Revenge Porn.
Con questa espressione si intende la condivisione non consensuale di foto o video (o altro materiale) privati che ritraggono una persona in atteggiamenti intimi o riferibili alla sfera sessuale.

Secondo una ricerca di Women for security, il 2% delle intervistate dichiara di essere state vittima di Revenge Porn, mentre il 14% ha conosciuto almeno una vittima di questo fenomeno. Coloro che sono state coinvolte hanno denunciato solo nel 50% dei casi.

Si tratta di un fenomeno grave, che non tiene conto del consenso della persona di cui si diffondono le immagini e che può avere anche importanti ripercussioni psicologiche e fisiche.

La vittima infatti non ha modo di prevenirlo, lo scopre sempre quando è troppo tardi e quando tutto è già pubblico.

L’espressione, anche se molto diffusa e utilizzata, non è correttaAnalizziamola parola per parola e vediamo perché. 

Porn in inglese vuol dire pornografico, porno. Il porno è un genere preciso, in cui dellə attorə (o dei modellə nel caso della fotografia) sono consapevoli e consenzienti, firmano un contratto e sanno con precisione cosa andranno a fare (o almeno dovrebbero, ma questo è un altro discorso). Nel revenge porn questa dimensione consensuale, come abbiamo spiegato sopra, viene meno, pertanto il termine porn non gli si addice per niente.

Revenge invece vuol dire vendetta, ma chi divulga immagini intime di altrə lo fa non per rispondere a un torto subito, ma per ribadire il suo potere sulla vittima, che percepisce come un oggetto che gli appartiene e che può quindi mostrare e distruggere come vuole.

 

L’espressione pertanto è fuorviante e poco precisa, ma abbiamo deciso di mantenerla per praticità, in quanto è la più conosciuta per indicare il fenomeno.

La chiave per capire il fenomeno e distinguerlo da pratiche lecite è il consenso. Ogni donna è libera di gestire il proprio corpo come vuole ed è perciò un suo diritto inviare consensualmente aə proprə partner foto o video in atteggiamenti espliciti. Se c’è il consenso di tutte le parti in causa, il sexting è lecito e divertente, ma nessunə è autorizzatə a divulgare tali materiali presso altre persone, né, tantomeno, a diffonderli online senza il consenso deə direttə interessatə. Si tratta di una grave violazione della fiducia e dei diritti dell’altra persona, oltre che, dal 19 luglio 2019, un reato perseguibile penalmente.

Per approfondire

Revenge Porn e responsabilità maschile, Laboratorio della Rete donne Transfemminista con Lorenzo Luporini video

Revenge Porn come difenderci dall’abuso, Laboratorio della Rete donne Transfemminista con Vittoria Gheno video

Irene Facheris, REVENGE PORN || Parità in Pillole #127

Carlotta Vagnoli instagram stories

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